Il nuovo provvedimento definisce equo il compenso che rispetta specifici parametri ministeriali, anche per le professioni non organizzate della Legge 4/2013. Si applica alle convenzioni tra il professionista e le imprese bancarie e assicurative (e loro controllate e mandatarie) e tutte le imprese che impiegano più di 50 dipendenti o fatturano più di 10 milioni di euro.
Prevede l’applicazione della disciplina dell’equo compenso alle prestazioni rese dal professionista nei confronti della pubblica amministrazione e delle società partecipate dalla p.a.
Disciplina la nullità delle clausole che prevedono un compenso per il professionista inferiore ai parametri, nonché di ulteriori specifiche clausole indicative di uno squilibrio nei rapporti tra professionista e cliente, rimettendo al giudice il compito di rideterminare il compenso iniquo ed eventualmente di condannare il cliente al pagamento di un indennizzo in favore del professionista.
La norma prevede, per le sole professioni organizzate in ordini o collegi, che gli ordini e i collegi professionali debbano adottare disposizioni deontologiche volte a sanzionare il professionista che violi le disposizioni sull’equo compenso e che i Consigli nazionali degli ordini concordino con le imprese committenti modelli standard di convenzione, presumendo che i compensi ivi individuati siano equi fino a prova contraria.
Disciplina la decorrenza dei termini di prescrizione delle azioni relative al diritto al compenso e alla responsabilità professionale. Consente inoltre la tutela dei diritti individuali omogenei dei professionisti attraverso l’azione di classe, proposta dalle rappresentanze professionali.
Il provvedimento istituisce, presso il Ministero della giustizia, l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso. Una disposizione transitoria esclude dall’ambito di applicazione della nuova disciplina le convenzioni in corso, sottoscritte prima della riforma.
Infine, abroga la disciplina vigente e prevede la clausola di invarianza finanziaria.
CONFCOMMERCIO PROFESSIONI SU EQUO COMPENSO:
BENE APPROVAZIONE, ORA INIZI CONFRONTO CON CATEGORIE
La normativa introdotta in tema di equo compenso per le prestazioni professionali costituisce sicuramente un primo importante passo la cui efficacia dovrà valutarsi in fase di attuazione. Positivo che le professioni non organizzate di cui alla Legge 4/2013 vi siano comprese ma la determinazione dei parametri del compenso equo deve essere preceduta da un’ampia interlocuzione e confronto con le relative rappresentanze. Apprezziamo finalmente l’estensione del provvedimento alla PA. Restano le perplessità sulla limitazione ai soli rapporti di natura convenzionale e ci auguriamo che a breve si possa ampliare l’ambito di applicazione.
Così scrive in una nota Confcommercio Professioni sull’approvazione del disegno di legge su Equo compenso.
Leggi la scheda elaborata da Confcommercio Professioni e il testo del provvedimento.