Negli ultimi anni, il numero dei professionisti non ordinistici in Italia è cresciuto in modo significativo, con un aumento del 96% tra il 2008 e il 2020, generando un reddito complessivo di 6,3 miliardi di euro, con una crescita del 3,6% solo tra il 2019 e il 2020, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Questi numeri dimostrano chiaramente il protagonismo di questi lavoratori per la crescita economica del Paese. Tuttavia, essi vengono spesso trascurati dalle politiche di sostegno e dai piani di rilancio economico. In molti casi, le misure varate dal governo per incentivare la competitività si sono concentrate quasi esclusivamente sulle imprese, senza tenere conto delle necessità specifiche di questi lavoratori autonomi professionali.
Se da un lato l’introduzione di misure per l’autoimpiego rivolte al lavoro autonomo professionale, contenute all’interno del cosiddetto DL- Coesione (Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 4 luglio 2024, n. 95), rappresenta un segnale positivo, dall’altro è fondamentale garantire un’adeguata attuazione, per questo la Presidente Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni, sottolinea l’importanza di una stretta collaborazione tra le istituzioni, in particolare quelle regionali, e le associazioni di rappresentanza. ” È cruciale che le politiche attive per l’autoimpiego e la formazione siano efficaci e mirate, per permettere a questi professionisti di acquisire nuove competenze e rispondere alle sfide del mercato.”
Uno degli strumenti chiave per supportare i professionisti autonomi in un contesto lavorativo in continuo mutamento è senza dubbio la formazione. Tuttavia, molte delle politiche previste, incentrate sulla formazione professionale, come nel caso del disegno di legge A.S. 1146 – Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale, che riconosce l’importanza della valorizzazione dei percorsi formativi, continuano a escludere i professionisti non iscritti in ordini e collegi. “Questa esclusione appare incomprensibile, soprattutto considerando l’importanza crescente di questi professionisti nel tessuto economico del Paese” afferma la Presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni.
Con l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata Legge n. 86/24 del 26 giugno, si pone inoltre il rischio che le Regioni possano adottare regolamentazioni diverse per le professioni non organizzate, creando disparità territoriali. È essenziale che a livello nazionale rimanga il riferimento alla Legge 4/2013 per le professioni non organizzate e in generale vi sia uniformità di regolamentazione per tutte le professioni per garantire la libera circolazione dei professionisti in tutto il Paese e la coerenza delle norme applicabili.
Un importante traguardo raggiunto per i professionisti autonomi è stato legata all’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), un ammortizzatore sociale destinato ai professionisti autonomi iscritti alla Gestione Separata. Questa misura, resa strutturale nel corso dell’ultima legge di bilancio, rappresenta un passo avanti nel riconoscimento delle tutele sociali per i lavoratori autonomi. Tuttavia, manca ancora il decreto interministeriale che stabilisca i criteri per la formazione legata all’erogazione di questa indennità. È auspicabile che il decreto venga approvato al più presto, magari già entro l’autunno, aprendo al contempo un dialogo costruttivo con le associazioni riconosciute ai sensi della legge 4 del 2013 per definire le modalità più appropriate di erogazione della formazione.
Per approfondire leggi il nostro articolo:
In un contesto economico in rapida evoluzione, i professionisti autonomi rappresentano una componente fondamentale per lo sviluppo del Paese. È necessario che il legislatore riconosca pienamente il loro ruolo e che vengano inclusi in tutte le misure di sostegno economico e formativo, così come già avviene per le imprese.
“Questi lavoratori rappresentano il futuro del mercato del lavoro, soprattutto in settori ad alta specializzazione e innovazione. È quindi cruciale che il governo e le istituzioni, sia a livello nazionale che territoriale, si confrontino con le associazioni di rappresentanza per garantire che i professionisti autonomi possano continuare a contribuire alla crescita e alla competitività economica del nostro Paese” afferma la Presidente Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni.