Lo scorso 6 giugno il Presidente di Assoinfluencer, Jacopo Ierussi, accompagnato dal Responsabile degli Affari Istituzionali dell’Associazione, Dott. Federico Tolo, con il supporto di Confcommercio Professioni, è intervenuto in Senato nel corso dell’indagine conoscitiva avviata dalla 7^ Commissione (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport), inerente i “Compensi corrisposti agli artisti delle piattaforme in streaming“.
In particolare, è stato approfondito il rapporto tra le collecting society e le piattaforme, con le relative problematiche connesse al diritto d’autore e la negoziazione degli accordi, come quella recentemente dibattuta tra META e SIAE.
Assoinfluencer ha voluto evidenziare come le piattaforme siano ormai strumenti di lavoro a tutti gli effetti, che consentono la “libera circolazione del talento”. Pregiudicarne le funzionalità significa, metaforicamente parlando, mettere in mano ad un musicista una chitarra che non suona tutte le note. In un Paese liberale, le negoziazioni tra privati non possono e non devono essere influenzate dall’intervento pubblico che può promuovere possibili soluzioni in casi di crisi conclamata (non mero conflitto) che rischiano di ripercuotersi sulla collettività come avvenuto per tanti utenti e ancor più professionisti impegnati su Instagram e Facebook.
Assoinfluencer ha depositato due proposte che possono essere consultare sul sito istituzionale del Senato (QUI).