DEF 2023: le richieste di Confcommercio Professioni per i lavoratori autonomi professionisti

Lo scorso 17 aprile, Confcommercio è stata audita presso le Commissioni Bilancio congiunte del Senato e della Camera sul Documento di Economia e Finanza  (DEF) per il 2023, che costituisce il principale strumento di programmazione della politica economica nazionale del Paese.

Leggi il DEF 2023 sul sito del Ministero dell’economia e della finanze e il comunicato stampa sul sito di Confcommercio

Il DEF evidenzia alcune importanti misure fiscali, recentemente approvate nella Legge di Bilancio 2023, per i lavoratori autonomi professionisti, come la modifica dell’applicazione dell’imposta forfettaria (per cui il requisito di accesso legato al tetto di ricavi o compensi nell’anno passa da 65.000 euro ad 85.000 euro) e l’introduzione della flat tax incrementale.

Per Confcommercio Professioni, Il lavoro autonomo professionale costituisce il settore più dinamico dell’economia e dell’occupazione del nostro Paese. In particolare, le professioni non organizzate crescono addirittura del 95,5% in 12 anni (2008-2020) e sono protagoniste dei cambiamenti dettati dall’innovazione tecnologica e digitale. E’ fondamentale pertanto la piena equiparazione tra  professionisti e imprese ai fini dell’accesso ad ogni incentivo o misura di sostegno, a partire della prevista riforma organica degli incentivi.

Inoltre, con riferimento alla Delega al Governo per la riforma fiscale, che contiene interventi importanti anche per le professioni, la Federazione sottolinea la necessità di ulteriori modifiche del regime forfettario per sostenere la crescita e l’aggregazione dei professionisti e favorire l’investimento in formazione. E’ opportuno, altresì, dare seguito ad un modello di politiche attive legate soprattutto all’aggiornamento professionale e valutare la trasformazione strutturale dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), riducendo la percentuale dell’aliquota di contribuzione aggiuntiva.

Occorre, inoltre, incentivare per questi professionisti l’adesione alle forme di sanità integrativa, includendoli in ogni azione di sostegno alla genitorialità e di promozione di misure di welfare e per la conciliazione vita-lavoro. In caso di malattia e infortunio, è necessario estendere a tutti i professionisti, anche non organizzati, la sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti a loro carico.

Infine, dopo l’approvazione definitiva, il provvedimento che disciplina l’equo compenso per le prestazioni professionali dovrà trovare adeguata attuazione anche per le professioni non organizzate e soprattutto nei confronti della PA.

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