Approvata la legge di Conversione del D.L. Coesione. Novità e opportunità per i Professionisti Autonomi

Approvata definitivamente dalla Camera dei Deputati il 3 luglio, la legge di conversione del cosiddetto D.L. Coesione reca una serie di  interventi a favore di attività imprenditoriali e libero-professionali. In particolare agli artt. 17 (Misure per l’autoimpiego nelle regioni del Centro e del Nord Italia) e dall’art.18 (Resto al SUD 2.0) viene stabilito che i destinatari delle agevolazioni sono giovani di età inferiore ai 35 anni che si trovano in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, o sono inoccupati, inattivi e disoccupati, ovvero sono disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL). Gli interventi ammissibili al finanziamento da parte della misura riguardano la formazione e l’accompagnamento alla progettazione preliminare, nonché il tutoraggio relativi all’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, e specifici incentivi in regime de minimis: un voucher di avvio fino a 40.000 euro, un contributo a fondo perduto fino al 65 per cento dell’investimento (per programmi di spesa fino a 120.000 euro) e un contributo a fondo perduto fino al 60 per cento dell’investimento (per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro). I termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative ammissibili saranno individuati attraverso un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR,  da emanarsi entro novanta giorni per  l’autoimpiego nelle regioni del Centro e del Nord Italia e da emanarsi entro 30 giorni per la misura  Resto al SUD 2.0.

“Si tratta di misure che  devono sostenere l’autoimpiego per i soggetti individuati anche  per le attività  professionali non Ordinistiche. Le professioni in questi ambiti sappiamo sono in continua evoluzione e costituiscono una risposta importante all’occupazione. Per questo riteniamo che la misura potrà avere successo ma dovrà essere accompagnata da un’ attività di orientamento e tutoraggio soprattutto per la formazione e progettazione che deve vedere un coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza (come individuate dalla Legge n.4 del 2013) soprattutto a livello territoriale.” Dichiara Anna Rita Fioroni

Un’importante e significativa modifica introdotta durante l’esame del provvedimento al Senato riguarda l’articolo 17-bis, che apporta cambiamenti significativi all’erogazione dell’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO).  Viene infatti disposto che l’erogazione dell’indennità ISCRO torni ad essere “accompagnata” dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale, ripristinando la normativa precedente (art. 1, comma 400, L. 178/2020), a differenza di quanto stabilito nell’ultima Legge di Bilancio (art. 1, comma 155, L. 213/2023), dove l’erogazione dell’indennità era considerata “condizionata” dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale.

Un’ulteriore novità introdotta in sede di conversione è che i beneficiari dell’ISCRO, all’atto della domanda, autorizzano l’INPS alla trasmissione alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano dei propri dati di contatto nell’ambito del Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa e del Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, anche ai fini sottoscrizione del patto di attivazione digitale sull’apposita piattaforma.

Rimane invariata la previsione contenuta all’interno dell’ultima legge di Bilancio (art. 1, comma. 155, della L. 213/2023) della necessità dell’emanazione di un decreto interministeriale da adottarsi entro 60 giorni, per l’individuazione dei criteri e delle modalità di definizione dei percorsi di aggiornamento professionale  e del relativo finanziamento. “Un’attenzione che di giorno in giorno cresce nei confronti del mondo libero-professionale, come dimostrato anche in questo caso, sia dal Governo che dal Parlamento durante l’approvazione della legge di conversione del Decreto Coesione” afferma la Presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni, che aggiunge: “Bene quindi la semplificazione introdotta per cui da oggi i beneficiari dell’ISCRO si iscrivano ai sistemi informativi per le politiche di inclusione sociale e del lavoro e che la misura torni ad essere “accompagnata” dalla partecipazione ai corsi di aggiornamento professionale. Ci auguriamo che a breve sia adottato il Decreto che definisce i criteri per l’aggiornamento professionale e anche in questo caso le Associazioni di rappresentanza devono essere coinvolte perché possono dare un contributo significativo al fine di evitare la parcellizzazione e disomogeneità degli interventi.”

(Per approfondire leggi l’articolo :” Ancora dubbi su l’erogazione dell’ISCRO”  )

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